Beautiful Work Week 2025

Agile Made in Italy è partner della Beautiful Work Week, la settimana sul lavoro rigenerativo, che cura invece di consumare, che libera potenziale invece di gestirlo. BWW si svolgerà a Milano dall’11 al 14 novembre 2025, grazie all’organizzazione di Cocoon Pro.

Abbiamo riconosciuto nei valori di questo evento i nostri valori. Crediamo nelle organizzazioni rigenerative e nel lavoro come realizzazione personale di sogni e ambizioni. Ne abbiamo parlato qualche tempo fa con Stelio Verzera, fondatore di Cocoon Pro, durante un episodio del nostro podcast Pecore Nere. Stelio ci ha guidato attraverso una trasformazione che mette l’umanità al centro, l’intervista è disponibile gratuitamente sul nostro canale Spotify

In questa seconda edizione della Beautiful Work Week si parlerà anche molto di Intelligenza Artificiale. Che cosa succede alla performance di un team quando entrano a farne parte degli agenti AI?

Intelligenza Artificiale e lavoro rigenerativo: come i Team Aumentati possono trasformare la collaborazione

Il lavoro rigenerativo misura il valore non solo in termini di risultati economici, ma anche nella capacità di lasciare i sistemi meglio di come li abbiamo trovati: persone più consapevoli, team più efficaci, organizzazioni più adattive.

Dalla produttività alla rigenerazione

Riprendendo le parole di Stelio Verzera, co-founder di Cocoon Pro: “Dovremmo smettere di considerare persone e aziende come ingranaggi. Il lavoro è fatto di relazioni non lineari e interconnesse.”
Quello che caratterizza il lavoro rigenerativo è proprio questo: prendere coscienza degli effetti che abbiamo sui sistemi che tocchiamo e concentrarsi sul cercare di lasciarli sempre un po’ meglio di come li abbiamo trovati.

È una prospettiva che sposta la metrica del lavoro: non più ore o produttività, ma rigenerazione. L’intelligenza artificiale, letta in questo paradigma, smette di essere una minaccia o un moltiplicatore di efficienza e diventa un amplificatore delle possibilità umane. Non si tratta di chiedersi se “l’AI ci ruberà il lavoro”, ma di domandarsi che tipo di relazione possiamo instaurare con questa tecnologia per crescere come persone, organizzazioni e comunità.

È la prospettiva portata avanti da Cocoon Pro e Alef Consulting nel workshop “Le opportunità dei Team Aumentati”, in programma il 14 novembre alla Beautiful Work Week 2025.

In questa chiave, l’AI non sostituisce, ma aumenta l’intelligenza collettiva, rendendo visibili le connessioni nascoste tra dati, relazioni e decisioni, e supportando azioni coerenti e disciplinate.

Domande rigenerative, non solo tecnologiche

Proviamo quindi a ribaltare le domande classiche.  Non dovremmo chiederci solo quanto tempo ci fa risparmiare l’intelligenza artificiale, ma anche: in che modo i cambiamenti che genera possono migliorare la relazione che ho con la mia vita, con la società in cui vivo e con il mio lavoro?

La tecnologia, come ci fa notare il lavoro di Marshall McLuhan, è un’estensione di ciò che siamo come società umana. Se adottiamo un paradigma rigenerativo, l’AI può diventare una nostra alleata nell’essere migliori: non solo un motore di automazione, ma anche un compagno di esplorazione, capace di far emergere nuove domande, nuove forme di collaborazione e nuove responsabilità.

I team aumentati: un nuovo campo di apprendimento

L’introduzione dell’AI nei team non cambia solo gli output, ma anche la dimensione sociale del lavoro: la percezione del merito, la distribuzione dei ruoli, la fiducia reciproca, la sicurezza psicologica.Cocoon Pro, tra le prime realtà europee ad aver sperimentato modelli organizzativi senza gerarchie fisse, sta esplorando questi temi attraverso un programma di ricerca-azione di respiro internazionale. I primi risultati mostrano che, sorprendentemente, l’arrivo dell’AI rende più urgenti domande profondamente umane:

Perché lavoriamo?
Come abitiamo l’incertezza?
Che cosa significa contribuire, imparare ed evolvere insieme?

Il lavoro con tutta la propria umanità

Luigino Bruni — nella metafora dell’albero e la foresta — ci ricorda come, nella grammatica universale modellata dal sistema economico attuale, le virtù più antiche, come le emozioni, la lealtà, la generosità, la fragilità, l’umiltà, siano diventate vizi, qualcosa di sconveniente se portate al lavoro.
Se nel secolo scorso si cercava di uniformarsi, perché, in quanto ingranaggi, si doveva essere prevedibili, lo sforzo di oggi deve andare nella direzione opposta. Ossia rigenerare le virtù pre-economiche, quelle eccedenti l’ambito aziendale riduzionista, affinché anche quelle economiche (efficienza, competizione, innovazione, leadership, merito) possano funzionare appieno nei contesti densi di relazioni e significati in cui viviamo e lavoriamo oggi. Serve imparare a stare nella complessità, con tutta la propria umanità. Questo significa portare al lavoro emozioni, fragilità e intuizione, insieme a metriche più sofisticate di apprendimento organizzativo.

Questo approccio richiede maggiore consapevolezza e maggiore fatica, ma genera ambienti di apprendimento continuo, dove si cresce come professionisti e come persone.

Il risultato è una nuova e più completa forma di efficacia, fondata sulla qualità delle relazioni.

Un futuro interconnesso

Il futuro sarà segnato dalla convergenza tra flussi di sviluppo tecnologico potenti e diversi, come l’AI, la microrobotica, le biotecnologie, le nuove energie, ecc. Il punto cruciale non è la tecnologia: è il paradigma con cui la attraversiamo. Siamo interconnessi e interdipendenti. Se questo diventa mainstream, se nessuno potrà più pensare di poter agire isolatamente, allora il modo in cui useremo la tecnologia sarà bello, e sará rigenerativo.

Un invito alla sperimentazione

La Beautiful Work Week 2025 è un’occasione unica per vedere la teoria in azione.

Dall’11 al 14 novembre Parco Center si trasformerà in un laboratorio aperto con workshop, giochi seri e momenti di co-design, in cui persone, tecnologie e culture organizzative si incontrano per immaginare futuri sostenibili.

Il 14 novembre, con Cocoon Pro e Alef Consulting, sarà possibile sperimentare concretamente cosa significa collaborare con l’intelligenza artificiale come parte viva di un team.

Perché forse la domanda più importante oggi non è “quanto ci aiuta l’AI a lavorare meglio”, ma “quanto ci aiuta a essere versioni più consapevoli, creative e generative di noi stessi”.

👉 Partecipa al workshop “Le opportunità dei Team Aumentati”