Di Carlo Gandolfo
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“… e quindi quando sarà conclusa questa attività?”
Eravamo quasi alla fine del meeting, e – immancabile – arrivava la domandaccia.
Fino a qualche anno fa avrei iniziato a rispondere con un “Credo che…”, “Penso che…”, “Se tutto va bene…” mentre già, nella mente degli stakeholder, si formava una seconda domanda: “Quanto mi posso fidare della risposta che sta per darmi?”
La verità è che, in quel contesto complesso, nessuno di noi avrebbe avuto una risposta soddisfacente a nessuna delle due domande. La mia esperienza e il mio intuito erano armi spuntate contro imprevisti e continui cambi di priorità. A meno di miracoli le mie previsioni sarebbero comunque risultate imprecise.
Poi ho incontrato Kanban, e le due risposte hanno iniziato a diventare soddisfacenti.
Senza miracoli, ma con metodo.
La risposta in tre lettere: SLE
Nella Kanban Guide la chiave sta in un acronimo: SLE, Service Level Expectation.
SLE è la previsione probabilistica del tempo necessario per completare un’attività una volta iniziata.
Quando parliamo di completata intendiamo sempre consegnata al cliente.
Una SLE è composta da due parti:
– una durata prevista (es. entro 8 giorni);
– un livello di affidabilità (es. nell’85% dei casi).
Per fare un esempio semplice: “l’85% delle attività simili a questa è stato completato in 8 giorni o meno.”
Importante: non dobbiamo confondere la SLE con il concetto di SLA (Service Level Agreement).
La SLA è un impegno contrattuale; la SLE è un’aspettativa interna basata sui dati e usata per prevedere e migliorare il flusso di lavoro.
Come calcolare una SLE con la massima precisione possibile?
Avendo un minimo di storico, per calcolare una SLE affidabile sono sufficienti 2 misurazioni, 3 grafici e un po’ di metodo.
Partiamo dalle misurazioni: è sufficiente tracciare, per ogni attività, due date:
– il momento di inizio;
– il momento di completamento (o momento attuale, se l’attività è ancora in corso).
La differenza tra queste due date si chiama Cycle Time, ed è una metrica fondamentale.
Cycle Time è il tempo effettivo che un’attività impiega per passare da “iniziata” a “completata”.
Capire e misurare correttamente il Cycle Time è essenziale: sarà il dato grezzo su cui costruiremo analisi, grafici e, alla fine, la nostra previsione SLE.
Grazie a queste misurazioni, potremmo facilmente costruire 3 grafici, che ci aiuteranno a rispondere alle due domande.
Cycle Time Histogram – per aggregare attività omogenee
Il primo grafico è un istogramma che mostra la distribuzione del cycle time delle attività completate: a colpo d’occhio ci racconta quante attività hanno richiesto 1 giorno, quante 2, quante 20.
Leggere correttamente il Cycle Time Histogram ci aiuterà a selezionare attività tra loro omogenee, e puntare la lente di ingrandimento su quelle che non lo sono.
Una buona distribuzione:
– ha la forma simile ad una campana, ma schiacciata a sinistra (left skewed), con un solo picco (moda);
– la curva è schiacciata verso sinistra;
– la coda è corta.
Quali segnali dovrebbero metterci in allarme:
- la curva ha più picchi → stiamo probabilmente aggregando attività eterogenee.
Può essere utile filtrare meglio le attività visualizzate, riducendo l’ampiezza del set esaminato, per identificare un set di dati omogeneo. - la coda è molto lunga → probabilmente ci sono ritardi o eccezioni.
Dobbiamo comprendere se le attività con tempi fuori scala (outlier) lo sono a causa di situazioni eccezionali o di problemi strutturali, annotare le considerazioni e portarle nella prossima retro.
Dobbiamo continuare a procedere nell’analisi e filtraggio fino a che non abbiamo un set di attività omogeneo e la forma della curva ci soddisfa.
Questa analisi dovrebbe coinvolgere tutto il team e prendere pochi minuti (con l’esperienza diventerà sempre più rapida).

Fig.1 – Questo Cycle Time Histogram non ci piace!
Presenta più picchi (tra 39 e 43 ore, e tra 47 e 51 ore) e una coda lunga (i valori superiori a 60 ore).
Probabilmente stiamo misurando oggetti differenti tra loro.

Fig.2 – Questo Cycle Time Histogram invece è perfetto!
Ha un unico picco (tra 39,44 e 43,89 ore) e una coda corta (sono pochi i valori particolarmente alti).
Cycle Time Scatterplot – “quanto tempo serve realmente per completare queste attività?”
Dopo aver filtrato per mostrare solo dati omogenei, e abbiamo escluso tutte le attività che hanno richiesto tempi fuori scala per motivi eccezionali, usiamo il secondo grafico per affinare la risposta.
Il Cycle Time Scatterplot è un grafico a dispersione in cui ogni punto rappresenta un’attività completata:
● il valore sull’asse orizzontale (X) indicherà la data di completamento dell’attività,
● il valore sull’asse verticale (Y) indicherà il Cycle Time corrispondente.
Questo grafico ti permette di visualizzare l’andamento dei tempi di completamento nel tempo:
● se i punti sono raccolti in una fascia orizzontale compatta → il flusso di lavoro è stabile e predicibile;
● se i punti mostrano un andamento divergente → il flusso di lavoro è molto variabile e poco predicibile.
Fig.3 – Questo Cycle Time Scatterplot non ci piace: la media (viola) è divergente. Le linee azzurra, gialla e rosso rappresentano rispettivamente il 50° percentile (mediana, circa 49 ore), l’85° percentile (circa 57 ore) e il 95° percentile (circa 67 ore).

Fig.4 – Questo Cycle Time Scatterplot è perfetto! Rappresenta un flusso di lavoro stabile e predicibile, esattamente quello che vogliamo! La media (linea verde) è costante, vale circa 45 ore, e coincide con il 50° percentile (mediana, linea azzurra), mentre l’85° percentile (linea gialla) vale circa 52 ore e il 95° percentile (linea rossa) vale 56 ore. Possiamo comunicare che abbiamo l’85% di probabilità di completare la nostra attività in 52 ore e il 95% in 56 ore.
Lo scopo ultimo del Cycle Time Scatterplot è quello di identificare – in maniera immediata – i percentili.
Un percentile è una misura statistica che serve a dividere un insieme di dati, ordinati in senso crescente, in 100 parti uguali. Facciamo degli esempi:
● l’85° percentile indica la soglia temporale sotto la quale si trovano l’85% delle attività: se questa soglia indica 8 giorni, significa che l’85% delle attività ha impiegato al massimo 8 giorni;
● il 50° percentile si chiama mediana, e indica la soglia che divide l’insieme di dati in due metà uguali: una metà ha richiesto un tempo maggiore alla soglia indicata, l’altra un tempo minore.
Come regola empirica:
● se stiamo osservando attività critiche, per le quali abbiamo bisogno di una previsione molto accurata, possiamo considerare il 95° percentile;
● altrimenti possiamo considerare l’85° percentile come una misura affidabile.
Dobbiamo ricordarci che stiamo sempre parlando di misurazioni probabilistiche e basate sullo storico, non abbiamo la sfera di cristallo e non possiamo prevedere le situazioni estremamente eccezionali.
Ma sapere che – a parità di condizioni – attività come quella di cui ci interessa prevedere il tempo hanno richiesto al massimo tot giorni, ci aiuta a dare una risposta soddisfacente.
Storicizzare le informazioni del Cycle Time Scatterplot consente di osservare anche se il team stia migliorando o meno. Se 3 mesi fa l’85° percentile indicava 12 giorni e oggi ne indica 8, possiamo celebrare un netto miglioramento! Miglioramento dovuto, molto probabilmente, ad un flusso di lavoro meno variabile (stabile).
La velocità di un team è inversamente proporzionale al grado di variabilità del suo lavoro, e direttamente proporzionale alla sua predicibilità.
Se vogliamo andare più veloci, dobbiamo creare le condizioni per ridurre la variabilità.
Riepilogando:
● il Cycle Time Histogram ci aiuta filtrare le attività tra loro omogenee, restringendo il campo evitandoci di fare ragionamenti statistici su attività troppo diverse tra loro;
● il Cycle Time Scatterplot invece ci aiuta a visualizzare, sempre in maniera estremamente intuitiva, il grado di variabilità del nostro lavoro.
● la combinazione dei due grafici ci consente di dare agli stakeholder una risposta del tipo “abbiamo una confidenza dell’85% che un’attività come questa ci richieda 8 giorni di lavoro”.
WIP Aging Chart – per monitorare il lavoro in corso, ed il suo impatto
Sapere quanto tempo, probabilmente, ci metteremo… è sufficiente per stabilire la data di completamento?
Ovviamente no, se non sappiamo quando potremmo iniziare quell’attività.
Per questo dobbiamo avere chiaro il lavoro iniziato e non ancora finito (work in progress) e avere chiaro quando verosimilmente lo completeremo.
Per avere un flusso di lavoro stabile, dobbiamo – il più possibile! – evitare di iniziare nuove attività quando ne abbiamo ancora da completare.
Il WIP Aging Chart ci aiuta proprio ad analizzare il lavoro in corso e capire quando lo potremo concludere.
È sempre un grafico a dispersione dove, come per il Cycle Time Scatterplot, ogni punto rappresenta un’attività. Questa volta però ad essere rappresentate saranno le attività non ancora completate:
● sull’asse orizzontale (X) indicheremo gli stati del flusso di lavoro (“Ready”, “Doing”, “Ready to test”, “Testing”, “Ready for prod”, “Done”…)
● il valore sull’asse verticale (Y) indicherà da quanto tempo l’attività è in corso.

Fig.5 – Il WIP Aging Chart sembra difficile da leggere, ma ci si abitua presto! Sull’asse X visualizziamo gli stati del flusso di lavoro, sull’asse Y quanto tempo è passato da quando abbiamo iniziato ogni attività. Il grafico è colorato a fasce, e ogni fascia rappresenta il percentile relativo al tempo di attraversamento dello stato specifico.
La fascia verde rappresenta l’85° percentile, e – nel caso specifico – ci indica che l’85% delle attività sono uscite dallo stato “doing” entro 42 ore, da ready to test entro 46 ore, da testing entro 54 ore, da ready for prod entro 57 ore.
Possiamo dire che tutte le attività, rappresentate da crocette, che sono nella fascia verde, sono on-time, più il tempo aumenta invece più diventano a rischio. Nel grafico specifico abbiamo 8 attività che stanno rispettando l’85° percentile, 8 che sono tra l’85° ed i 95°. 1 oltre al 95° percentile. Questo ci restituisce una situazione non proprio rosea, con tante attività potenzialmente fuori SLE. Ci conviene non iniziare niente di nuovo fino a che non avremo completato le 17 attività in corso.
A cosa serve il WIP Aging Chart?
● consente di visualizzare quanto stanno “invecchiando” le attività attualmente in corso, per ogni stato del flusso;
● aiuta a identificare le attività che sono a rischio di non rispettare la SLE, o che già l’hanno sforata;
● aiuta a identificare attività bloccate da troppo tempo, e a capire in che stato del flusso si sono bloccate;
● consente di monitorare il livello di saturazione del sistema: tanti elementi con età elevata indicano potenziali colli di bottiglia o sovraccarico.
Il WIP Aging Chart è lo strumento ideale attorno al quale strutturare i daily meeting:
● guardando il WIP Aging Chart il team percorre, da destra a sinistra, i singoli stati, concentrandosi sulle attività che stanno impiegando più tempo del previsto o che sono bloccate;
● più un’attività è vicina ad essere completata, più dovrebbe ricevere attenzioni ed energie per essere conclusa.
La fiducia è solo questione di metodo
Con una metrica (Cycle Time) facile da misurare ed il supporto di 3 grafici intuitivi, la prossima volta che i tuoi stakeholder ti chiederanno “Quanto sarà pronta questa attività?” non dovrai più tirare a indovinare, affidandoti a intuizione e speranza.
Potrai rispondere, dati alla mano, qualcosa come: “Entro 8 giorni, con l’85% di probabilità” e spiegargli perché può avere fiducia di questa tua previsione.
Chiaramente la Service Level Expectation non è un oracolo e non elimina l’incertezza: la rende visibile, misurabile e gestibile. Ma grazie al ciclo di:
● raccolta dati (cycle time),
● visualizzazione analitica (i tre grafici),
● confronto continuo con la realtà e adattamento.
insieme al tuo team potete imparare a leggere il vostro flusso di lavoro, anticipare i rischi e dare risposte chiare agli stakeholder senza cadere nella trappola delle promesse arbitrarie.
Gradualmente abbandonerete le false metriche (story points, velocity…) utili solo a dare un’illusione di controllo, e inizierete a concentrare tutti gli sforzi per rendere il vostro flusso di lavoro stabile e predicibile.
La vera vittoria sarà vedere gli stakeholder annuire con fiducia, non perché ti sei inventato una data, ma perché gliel’hai dimostrata. Non è un miracolo, ma solo metodo.
A un certo punto della storia siamo stati proprio bravi.


